Uno dei miei propositi di quest’anno è senza dubbio quello di fare più formazione, anche se il tempo è sempre poco e il lavoro è un po’ affollato.
In particolare, vorrei leggere quanto più possibile e creare una angolo della mia libreria dedicato ai testi sacri della scrittura. L’idea è quella di studiarli, innamorarmene perdutamente e alla fine scriverci dei post sul mio blog. Non per recensirli, ma per trasmettere quello che mi ha colpito e che ho avuto l’opportunità di imparare. Perle di saggezza da regalare a mia volta a chi mi leggerà.
Parto da un libro che dovrebbe comparire in tutti i programmi scolastici, dalle medie all’università: Struttura & Sintassi di Luisa Carrada. Nell’introduzione, Luisa scrive: “Spianare la strada al lettore significa lavorare a fondo sulle frasi e sui periodi, andare oltre la semplice correttezza grammaticale. Significa smontare, rimontare, spostare, collegare, infine sfoltire, finché il testo ci parlerà come il più affascinante ed efficace degli oratori, quello che non ci stancheremmo mai di ascoltare.”
E già da qui è stato amore.
Ecco i comandamenti che consiglio ad ogni copywriter di tatuarsi sulle braccia, o in un qualunque altro punto visibile del corpo. Ecco cosa mi ha lasciato questo libro meraviglioso in meno di cento pagine:
1. Una storia spesso funziona meglio di una brochure o di un elenco di caratteristiche. Lascia il segno.
2. Prima la notizia, poi il contesto e i dettagli. Il modello dei giornali funziona quando è necessario dire subito la cosa più importante.
3. La struttura argomentativa anticipa le obiezioni, le smonta una per una con spiegazioni, documenti, dati.
4. Se il nostro obiettivo è convincere, la prima cosa da fare è un elenco dettagliato di tutte le possibili resistenze e domande.
5. L’inizio è tutto: non è solo la prima cosa che vediamo, spesso è anche l’unica. Spunti, stimoli e buoni motivi per continuare la lettura devono stare lì.
6. Con una buona conclusione possiamo farci ricordare più facilmente: l’ultima cosa che leggiamo risuona come una sorta di eco e rimane a lungo nella nostra mente.
7. Lo strumento più persuasivo è una frase finale “trampolino” che ci lasci solo intravedere che cosa ci aspetta e ci faccia venire voglia di tuffarci nella lettura del paragrafo che segue.
8. Se il nostro principale obiettivo è la chiarezza, meglio cominciare con una frase breve che racchiuda il concetto più semplice e noto, l’informazione più importante.
9. Più ci rivolgiamo a un pubblico vasto ed eterogeneo, più la sintassi deve essere semplice, i periodi brevi. Una sintassi lineare contribuirà alla comprensione e farà sentire lettrici e lettori più intelligenti e appagati.
10. Soggetto e verbo sono la regina e il re della comprensibilità e della chiarezza: lasciamoli regnare insieme sulla frase, senza separarli con incisi troppo lunghi o poco pertinenti.
11. Con meno virgole e meno “che”, i periodi sono più fluidi e leggeri. Proviamo anche a togliere, se possibile, il verbo della relativa: la leggerezza aumenta.
12. A scuola molti di noi hanno evitato le ripetizioni, che sono invece utilissime se usate con parsimonia e consapevolezza.
13. Nessun periodo è un’isola. è sempre collegato a quanto viene subito prima e subito dopo. In un testo fluido i periodi si passano il testimone come in una staffetta.
14. Un testo fluido limita le parentesi all’indispensabile, non vi racchiude le informazioni importanti, le tiene brevi e le colloca preferibilmente alla fine, quando le cose essenziali sono state dette.
15. La doppia negazione complica i periodi e affatica la mente.